Prima o poi dovremo dire addio a qualcosa o a qualcuno. Una mia canzone sul tempo che ci passa accanto e che qualche volta ci lascia indietro. Un richiamo a vivere la vita nel momento presente.
Ma quanto è lungo questo addio? Nessuno lo sa. Noi pensiamo, speriamo che sia abbastanza lungo.
Quante volte ancora avremo l’occasione di salutare una persona cara?
Torno col pensiero a mio padre, a mia madre. Quante cose avrei voluto chiedere, quante ne avrei voluto dire quando c’era ancora il tempo per farlo.
Proporrei 2 nuovi peccati capitali: la fretta e la pigrizia, per le quali spesso, troppo spesso non viviamo pienamente il nostro presente e quello di chi ci sta a cuore. A volte per la nostra pigrizia ci tocca fare tutto troppo in fretta. E per la fretta non ascoltiamo abbastanza, non ci diamo abbastanza. Rimandiamo a dopo ciò che consideriamo non urgente. Lo rimandiamo ad un momento ‘migliore’.
Tanto c’è tempo. Davvero?
Credo invece che dovremmo fermarci a prendere consapevolezza della fragile ricchezza che ci circonda, fatta di affetti e di momenti insieme. Irripetibili, e di cui a volte non riusciamo a cogliere la bellezza, la transitorietà e, in definitiva, l’unicità.
Ora è il momento di dire, fare, baciare, accarezzare. Senza distrarsi. Magari concedendosi meno (meritato?) riposo, per far fronte agli impegni quotidiani senza dover rinunciare alla pienezza della vita.