Uno sguardo al passato, il ricordo di una ragazza lasciata tanto tempo fa e che ora è una donna chissà dove.
Il primo amore non si scorda mai. E questo è un fatto. Ma perché? Sicuramente perché i ricordi della nostra giovinezza sono forse i più cari, e li custodiamo dentro di noi per tutta la vita. Ce li portiamo addosso e tornano alla mente nei momenti in cui sentiamo di più il bisogno di scaldare il cuore. Tornano a galla, con il volto della ragazza che amavamo, i luoghi e le persone insieme agli episodi della nostra storia. Riaffiorano l’impaccio della prima volta, il turbamento, le ansie da prestazione, la passione, la gelosia. Tutte le caratteristiche necessarie che accompagnano un profondo, inevitabile ed inconfessato progetto: la costruzione del proprio io. A distanza di anni possiamo senz’altro ammetterlo: il nostro primo amore eravamo noi stessi. L’affetto per l’altra persona, per assurdo, è forse più forte e sincero oggi che siamo in grado di attribuirle la riconoscenza che le dobbiamo per averci aiutato a crescere. Da qui il desiderio di sapere cosa ne è stato di lei, cosa ha fatto nella vita, dove si trova, se è felice, se ha famiglia, se si sente realizzata. Se ci incontrassimo, ci riconoscessimo nonostante i cambiamenti che il tempo ci ha imposto, e ci fermassimo a parlare (magari davanti a un caffè) avremmo veramente tanto da raccontarci.