La dimensione del sogno e il richiamo dell’infanzia. Il fascino dell’ignoto, il piacere della trasgressione alle regole, la voglia di lasciarsi andare.
Tra presente e passato si intrecciano il desiderio di nuove esperienze e la paura di perdersi. Una continua oscillazione tra la fugace sensazione che in qualche luogo si trovi il paese dei balocchi e la costante tendenza al pessimismo della realtà.
Lasciarsi andare non è poi così facile, e certamente non bastano il te, la luna e i gatti per rinunciare alla propria corazza e affrontare il mondo accettando di essere semplicemente noi stessi, fragili e indifesi.
E questo conta innanzitutto nell’incontro con l’altro: cosa si cela dietro la sua maschera? Quali sono realmente i suoi obiettivi? Sarà sincero, mi posso fidare?
E poi come mi vede? Che penserà di me? Avrei potuto vestirmi meglio. Peggio di così, oggi è una giornata no. Se solo avessi immaginato.
Questa canzone racconta la favola di un incontro possibile, in un universo di persone che sempre più difficilmente si incontrano davvero.
Vinicius de Moraes cantava nella sua Samba da Benção
“La vita è l’arte dell’incontro.”