Redemption Song – Bob Marley
Il brano è l’ultima traccia dell’album Uprising del 1980.
A differenza di altre musiche di Bob Marley Redemption Song è una canzone folk, e ci ricorda un po’la musicalità di Bob Dylan, effetto forse accentuato dall’esecuzione voce e chitarra e dall’assenza di tracce di reggae.
Redemption Song è anche il testamento spirituale di Bob Marley. Infatti quando scrisse la canzone, all’incirca nel 1979, a Marley era già stato diagnosticato il cancro che lo avrebbe condotto alla morte.
La prima strofa fa riferimento a una storia dell’Antico Testamento, quella di Giuseppe, che venne prima gettato in una cisterna dai fratelli e poi venne venduto come schiavo, ma dopo essere stato reso più forte da Dio divenne viceré dell’Egitto.
I primi versi si riferiscono ovviamente alla tratta degli schiavi in Africa e, nei versi successivi viene brevemente richiamata la modalità di cattura che ha portato nel nuovo mondo gli antenati dei neri d’America, tra cui i gli antenati di Marley in Giamaica.
La canzone, come gran parte delle canzoni di Marley, è centrata sulle sue convinzioni religiose legate al Rastafarianesimo, ma la parola “redenzione” in questo caso viene utilizzata con più significati: liberazione dal peccato, ma anche liberazione dalla condizione di schiavitù e liberazione dalle catene mentali auto-imposte.
Abbiamo ancora bisogno di canzoni di redenzione, magari da cantare tutti insieme, perché nessuno si salva d solo.