La voce del mare è dentro tutti noi che abbiamo avuto la sorte di nascere in una città costiera. C’è molta intimità tra noi e il mare.
Noi abbiamo respirato l’aria del mare prima di riuscire a reggerci in piedi. Da allora, come un leggero strato di salsedine riveste la nostra pelle.
Durante tutto il corso della mia vita, soprattutto quando ritornavo dopo essermene allontanato, sono tornato a guardare il mare tutte le volte che ho potuto.
Qualunque fosse il mio stato d’animo (soprattutto durante l’adolescenza molti turbamenti si avvicendavano dentro di me), il mare mi placava, mi rasserenava, si prendeva cura di me. E io gli sono sempre stato grato.
Lasciando andare lo sguardo sulla superficie del mare, non mi importava cosa ci fosse al di là. Ero invece vinto dalla sua immensità, dall’indeterminatezza dei suoi confini, dalla sua profondità. Quante ore ho passato di fronte al mare e tutte le volte era come incontrare un vecchio amico che mi ripeteva: “Va tutto bene, va tutto bene”.